Daiquiri

di Leonardo Castoro
copertina di Chiara Casetta


Me ne sto lì a bere e a bere e a bere e a bere e a bere e a bere e a bere e a bere e a bere e a bere e a bere. Ho cominciato col solito boccale da mezzo litro. Una bella bionda. Alla spina. Poi un altro. Mai lasciare le cose a metà. Poi una rossa piccola, come intermezzo. Dopo sono passato al primo daiquiri. Se dio esistesse, lo ringrazierei per aver creato il daiquiri. In sua mancanza, ringrazio il barman. Dàiquiri o daiquìri? Mai capito. Nel dubbio, prendo sia l’uno che l’altro. Il daiquiri è buono quant’è poco. in quei bei calicini. Troppo poco. Ce ne vuole subito un altro. E solo per raggiungere una quantità accettabile. E non c’è due senza tre. Sono così buoni. Il rum che mi pervade la mandibola. Cazzo, sì. Sono indeciso sul quarto. Nel mentre, mi sparo uno shottino di Jack. Mai scendere. Mai scendere. È la regola. L’unica regola. Mai scendere. Puoi rimanere dove sei o puoi salire. Mai scendere. Scendere è facile. Salire. Risalire. Qui sta la fatica. Rido. Ah, come rido.  “Bruciabudella”. Rido. È strano quando una parola è COSÌ vera. Bruciabudella. Poi metto da parte l’indecisione. E quarto sia. Non si scende poi di troppo. E poi, quello era solo uno shottino del cazzo. Però questo me lo gusto. Mi ci bagno le labbra, prima. Quasi goccia a goccia. Me lo bacio. È tutto mio. Ci siamo solo io e lui. Solo io e lui. Oh, sì. In tutto questo posto di merda. Solo io e te. Solo io e te, cocktail. Rido. Alzo il calice. Alzo il gomito. Alzare il gomito. Altra espressione del cazzo. Provo a non alzarlo. Abbasso la testa verso il bicchiere. Non lo alzerò. Non lo alzerò, cazzo. Non mi avrete, espressioni di merda. Mi viene voglia di berlo come fanno i gatti. Slurp slurp. Non si riesce a bere un cazzo di niente, gatti di merda. Come minchia fate? Fanculo. Ecco, ora divento scurrile. Mi rompo le palle e me lo scolo tutto. Tanto mi gusterò il prossimo. Lo ordino. Il barman sorride come sempre. Mi giudica? Lo faccio guadagnare, giudicasse ‘sto cazzo. Merda, l’ho detto ad alta voce? No, forse no. No, no. Rido. Come rido. Ah. Ah. Ah. Ah. Mi guardo attorno. Come gira tutto. Sì, girate. È questo che dovete fare. Girare. Tutto gira. Alzo il bicchiere. In bocca non arriva più niente. Il sesto! O il settimo? Ho già perso il conto? Ma no, erano uno due tre shottino tre no quattro. Cinque. È ancora il quinto, che cazzo. E mi lamento. Sono buoni. Li fanno bene, qui. Ne approfitto. Altrove li fanno proprio di merda. Tanto vale bersi l’acido, porca puttana. No, no, qui da dio. Li fanno proprio da dio. Bisogna approfittarsene. Approfittarne? Approfittarne, sì. Quando qualcuno trova un posto pulito, illuminato bene. Ne deve approfittare. Per questi posti, vale la pena. Vale la pena di tutto. Anche se poi non sono poi tanto puliti, poi. E neanche troppo illuminati pure. Ma fanno il daiquiri come dio comanda. Sono perdonati. E vai di un altro. Non l’ho ancora finito, ma è sempre meglio portarsi avanti. Non bere domani il daiquiri che puoi bere oggi. Nuova regola. Approvata. A quianton sono arrivato? Boh. Vabbe, fatto trenta fai treunto, diaceva, diceva, dico io, no? Sì. basta solo volerlo. È tutta forza di volontà, solo volontà. Niente di più, niente di meno. È bello bere. Perché non bere, dico io? la vita è amfara, l’alcol è dolce. No, il vino. Il vino è docle. Ma io il vinon non lo envo. Meglio la birra. meglio ancora il dauqiri. Non cè niente di meglio del daiquriri. Gli altri cocktail, tutti gli altri cocktail non hanno equilibrio, nonha nno cose, insomma. Il dauqierri è il meglio. sì. si ebev faccile, non è pesante. Fa bene. fa eben alla slaute. Non ci credete? Beh, non me ne importa un cazzo di niente. è vero. Lo so io che è vero. E qtanto mi basta. Daiquri daiquri dauqiri. Un altro. Un altro. No b asgano mai. Sono buoni. Sono il coktail migliroe che cop. L’ho giù detto? Basta solo volevrlo. Diosanto disoanto perodnami. Cristo di dio perodnami. Perodnami ti prego dio dio mi anckhi dio. Ti prego, ti amo, dioo. Perodnami. Pietà. Pietaà gesu santo. Non volevo. Von voglio io. ma è tutto è tutto io nons sklos dio giande sio ti prgo. Perché mi hai abbandonato? Dioo dove sei, dove sei. Non sei. Non sei. Ecco. Non sei. Non sei mai stato. Solo il dauqiri. Solo il dauiqri cìè. Io parlo solo dauqiei. Tu ahblas daiquri? Io lui e eoslo io e elui. Io e ilq dauqiri. Ion tutto il mondo. Dauqieruri. Ti pregom, dauqirii. Perodnami. Volevo soltanto, non los , io snos s lo, volwevo soltnato essere, non slos os. Non lossos , nons slos piu niente. un altro. Solo un altro, poi batsa. Ho eagerato perisno per me eper esere me, basta, basta dauqiri. Solo un altro. Daiquiri.


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