di Francesco Fumarola; copertina di Chiara Casetta
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Pare che nonno e nonna non avessero troppa intesa, e però si nasce lo stesso senza intesa, e quindi ecco la mamma, e poi il piccolo del ’78. Spesso lo vedo sulle foto amatoriali di quegli anni, gli ottanta, in mezzo ai colori soffici, una faccia di budino che strilla e non lo riconosco proprio, quel pezzo di smagliatura neonatale. La mia infanzia diventa forzatamente verde verso i sei, e quel verde inizia a piacermi da morire, e me lo tengo stretto fino all’adolescenza, quella un po’ cremisi, e poi la laurea, scartoffie semiserie di conoscenza addizionale, plausi di parenti e puzza d’industria. Vado per nazioni straniere, dopo, e lavoro su qualche algoritmo nei miei istanti da nerd, e vendo scarpe. Oggi sono dedito a forme di vita decisamente più stanziali.
