YGRAMUL #7 – Un’omodesta proposta

di Andrew Dana Hudson
traduzione di Vargas
copertina di Susan Orlock


Questo racconto basa la propria premessa, oltre che su Una modesta proposta di Jonathan Swift, su The ones who walk away from Omelas, un racconto di Ursula K. Le Guin. In italiano non ci risulta sia più disponibile, l’ultima edizione che abbiamo trovato è contenuta ne I dodici punti cardinali (2004) per Editrice Nord, anche se a quanto pare dovrebbe andare a far parte dell’opera omnia che sta ripubblicando Mondadori. In inglese si trova invece con un certo agio. La lettura del testo primario non è necessaria alla comprensione di questo. Buona lettura.


Stimati vicini, emissari, ambasciatori e dignitari.

Vi scrivo oggi non solo come politico, ma anche come scienziato.

Qui nella città di Omelas abbiamo goduto di straordinaria fortuna negli ultimi anni. Le guerre, le malattie, l’instabilità finanziaria che hanno scosso il mondo negli ultimi anni sembrano averci risparmiato. In parte ciò è dovuto a misure oculate e ponderati investimenti pubblici, ma è anche vero che la nostra splendida città trae particolari benefici da un’antica, beneamata usanza.

Mentre osservavamo queste sventure affliggere i nostri vicini abbiamo impiegato le nostre ricchezze in una ricerca che ha il potenziale di giovare al mondo intero. Abbiamo fondato centri di medicina avanzata, per le politiche sociali e altro ancora. Io stesso ho acuto l’onore di presiedere l’Istituto Omelano per gli Studi sulla Fisica Psicoenergetica (IOSFP). È in questa veste che vi porto buone notizie.

Siamo sempre stati consapevoli che la tranquillità e la felicità collettiva di cui godiamo noi Omelani dipende dal mantenimento di una tradizione che alcuni giudicano opinabile: il Solitario Bambino in Pena (SBP). Non lo nascondiamo; sarebbe una guerra persa e quelli che vanno via raccontano subito la storia, spesso in termini sensazionalisti. Al contrario, l’istituto mira a comprendere questo fenomeno, capire come funziona, perché e quali conseguenze possa avere sul nostro modello generale di universo.

Potrebbe sorprendervi scoprire, stimati vicini, che alcuni Omelani non credono nel materiale potere del SBP. Al contrario obiettano che il SBP rappresenti il contratto sociale che abbiamo stipulato come comunità, un singolo peccato che ci lega gli uni agli altri, evocando il senso di un destino comune indispensabile a una collettività per prosperare. Qualche radicale arriva a sostenere che il SBP sia mera superstizione, che a Omelas non succederebbe nulla di male se fosse liberato. Fortunatamente abbiamo prove concrete per mettere a tacere il dibattito.

Usando un innovativo equipaggiamento satellitare, il team dell’IOSFP ha identificato un campo psicoenergetico capace di influenzare i livelli di cortisolo, riducendo lo stress e gli impulsi aggressivi della popolazione, mentre rafforza la concentrazione e la produttività. Incredibile, ma il fenomeno attutisce anche eventi sismici e metereologici e offre un’ulteriore protezione contro le radiazioni cosmiche connesse all’insorgenza dei tumori. La totalità degli effetti di quello che abbiamo battezzato come il Campo Calmante Psicoenergetico (CCP) non è stata ancora studiata.

Vicini, non sto condividendo queste informazioni per vantarmi della nostra buona sorte. Non scrivo per umiliare coloro che hanno dubitato di noi. Ve ne prego: ascoltatemi, c’è di più.

I ricercatori dell’IOSFP hanno condotto approfonditi esperimenti per definire i limiti del CCP. Incredibilmente, hanno scoperto che non ha limiti precisi. Il CCP, invece copre l’intera nazione Omelana qualunque sia la sua struttura. Muta per includere chiunque si riconosca come Omelano, che reputi di essere all’interno dei limiti cittadini e soprattutto che sia consapevole e accetti l’esistenza del SBP.

In allegato troverete tre studi peer reviewed che siamo sicuri confermeranno questa nozione come un fatto scientifico. Come senza dubbio capirete, questo ha conseguenze drammatiche per il nostro modo di concepire sia la fisica che le scienze sociali. Le comunità, pare, non sono definite da confini, governi, razza o credo, ma da immaginari ed esperienze condivise capaci di generare reali forze psicoenergetiche.

L’esplorazione accademica di questi risultati richiederà sicuramente anni. D’altro canto, non abbiamo bisogno di attendere per muoverci di conseguenza.

Ieri, L’Assemblea Popolare Omelana ha votato quasi all’unanimità di fare una proposta alle giurisdizioni vicine. Tramite atto legale e rito civile Omelas si impegna ad annettere ogni città, stato o nazione che intenda aggregarsi alla nuova Unione Omelana (UO). Così facendo avrete accesso alla nostra assistenza sanitaria e istruzione di prim’ordine, al nostro generoso stato sociale, la nostra zelante pubblica amministrazione, alla nostra rete di trasporti pubblica ed efficiente, i nostri festival vivaci e le nostre eccellenti squadre sportive, sia professionali che amatoriali, nonché la benedizione del SBP. Abbiamo già testato la procedura con un selezionato gruppo pilota e abbiamo riscontrato l’estensione del CCP nel giro di pochi giorni.

Vi imploro: unitevi a noi! Sottoponete la questione come materia di voto presso i vostri legislatori. Immaginate la sensibile riduzione di crimine, violenza, povertà, malattia e divergenze. Immaginate finalmente la possibilità di progredire su ingestibili questioni socioeconomiche. Immaginate di poter aderire al paradiso.

Non vi verrà chiesto di abbandonare la vostra unicità culturale; semplicemente vi chiediamo di unirla alla nostra. Non vi chiederemo di abbandonare la vostra sovranità, perché ognuno a Omelas è sovrano in un certo senso. Nel tempo gli stati membri dell’UO stipuleranno accordi di libero scambio, libertà di movimento e mutua difesa, benché dubito fortemente che si riveleranno mai necessari. Istituiremo una valuta comune, uniformeremo i nostri ordinamenti e prima o poi scioglieremo i nostri confini. Niente di questo processo avrà bisogno di essere costoso o conflittuale. Siamo un popolo disponibile.

Unirsi all’UO significa anche partecipare alle tradizioni Omelane. Ad esempio, potrete unirvi al Festival dell’Estate, partecipare ai suoi banchetti e marciare nelle sue processioni. I vostri bambini correranno nudi nelle gare e nei giochi dei Campi Verdi. Porterete il vostro raccolto per condividerlo nel nostro Mercato Contadino. Potreste unirvi a una delle nostre frequenti orge. E collaborerete a mantenere l’isolamento e il vilipendio del Solitario Bambino in Pena.

Lasciate che mi spieghi: nessun individuo sarà obbligato a violare la propria coscienza. Come requisito per unirsi all’UO chiediamo a tutti i nuovi stati membri di offrire a chiunque si opponga allo stile di vita Omelano la possibilità di espatriare pacificamente. Nella vostra cittadinanza potrebbero esserci nativi Omelani che hanno deciso di abbandonare la nostra bella città; dovrebbero essere liberi di andare via se lo ritengono.

Detto questo, non ce n’è davvero bisogno. Non abbiamo intenzione di espandere il programma SBP, solo la portata della collettività che viene coperta. Ci sarà un unico bambino, che è già relegato nel suo lurido buco. Se vi unirete non verrà inflitto ulteriore dolore (speriamo il contrario), e se non lo farete al SBP non cambierà assolutamente nulla.

Potreste in effetti chiedere “Cosa ci guadagna Omelas?” Non vi servirò la battuta sull’estendere quest’offerta come una buona azione, condividere la nostra ricchezza per il nostro buon cuore, anche se è parte della questione. In realtà vogliamo espandere i nostri confini; l’accesso che abbiamo a territori, risorse naturali, tecnologia e mercati; le nostre opportunità commerciali, turismo e scambi culturali; la nostra base imponibile. Siamo sempre stati contenti della nostra bella città, ma ciò non significa che non abbiamo ambizioni, che non aspiriamo a essere potenti e vasti, come sicuramente fanno tutte le nazioni.

C’è anche una ragione più filosofica. In quanto persone di educazione superiore, molti Omelani accettano l’esistenza del SBP sulla base di un calcolo utilitaristico: è accettabile permettere la sofferenza di un bambino (un idiota, disgustoso e miserabile, se dobbiamo dirla tutta) in cambio della felicità dei nostri cinquantamila cittadini. Se questo è bene, allora sarà ancora meglio per il bambino soffrire per il bene di centomila cittadini, o un milione, o cento milioni. Le proporzioni parlano da sole.

Deve essere la prospettiva più emozionante riguardo alla possibilità di espandere il franchising Omelano. Immaginate un milione di Omelani! Un miliardo di soddisfatti, sani, prosperi individui che lavorano al miglioramento dell’umanità. Immaginate cosa potremmo realizzare, nelle scienze, nelle arti, in economia e politica.

Immaginate se il mondo intero fosse Omelano. Sarebbe la fine della guerra, delle pandemie, del terrorismo e del conflitto. Sarebbe la fine delle violazioni dei diritti umani e (per la maggior parte) dell’ingiustizia. Immaginate di avvolgere la coperta protettiva del CCP attorno all’intero pianeta, difenderlo dagli asteroidi e le tempeste solari. Immaginate un programma spaziale Omelano che porta la nostra grande civiltà su altri mondi.

Stimati vicini, un futuro migliore è a portata di mano. Non voltate le spalle a questa opportunità. Unitevi all’UO oggi stesso!

Se deciderete di declinare questa generosa offerta non ve ne faremo una colpa, ma non possiamo promettervi che le vostre vite rimarranno le stesse. Se il mondo decidesse di muoversi nella nostra direzione rimarrebbe ben poco spazio per chi preferisce opporsi ai valori Omelani. Sareste costretti a spostarvi, aggregarvi ad altre anime in pena. Troveremo un fazzoletto di terra, una riserva dove potrete vivere a modo vostro. Potrebbe essere uno scenario solitario e difficile per voi, senza l’aiuto della comunità internazionale, senza accesso all’economia globale, visto che la nostra, a quanto pare, opinabile utopia avrà inquinato tutto il resto. Potreste trovarvi confinati in luoghi angusti, a vivere nello squallore, senza che venga mai proferita una buona parola su di voi nel mondo intero. E sia. Accettiamo che il vostro dolore possa essere necessario per il bene comune. È un calcolo che ci siamo già trovati a fare.

Venite, venite tutti nella città, nel paese, nel continente, anzi: sul pianeta di Omelas! I nostri scintillanti cancelli sono aperti.

Caldamente e sollecitamente vostro,

Holum P. Bardo,

Primo Ministro


YGRAMUL è una rubrica curata da Vargas.
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